Caffetteria Smart
10.04.2023
Un giorno di qualche anno fa, mia madre si ritrovò a ritirare un pacco pesante alla porta, il successivo, uno piccolo.
Non promette niente di buono, deve aver pensato a quel punto.
Il primo conteneva una macchina del caffè elettrica, semplice e compatta, di cui non avevamo affatto bisogno in quel momento.
Il secondo una ciabatta elettronica (vedi sopra riguardo al bisogno) che mi costò, insieme alla caffettiera, una sgridata pazzesca.
Gira voce in casa mia, che io spenda soldi per cose inutili; e che io abbia una qualche tendenza allo shopping compulsivo.
A giorni alterni io lo ammetto…
Altri invece, compro e basta.
Così montai la caffettiera attaccata alla ciabatta, e impostai il tutto, per il giorno seguente; dopo aver spiegato a mamma che quella sfuriata non era (forse) cosi tanto giustificata.
La caffettiera è vero, era un oggetto privo di uso. Eppure la ciabatta…
…era una ciabatta smart!
La potevo collegare ad un dispositivo remoto (cellulare, rete Wi-Fi), e comandarla a distanza in determinati orari della giornata.
Spiegai a mia madre che al mattino (all'ora X) avrebbe trovato il caffè pronto nella caraffa.
Avrebbe dovuto solo preparare la macchina la sera e andare a nanna, così che appena sveglia per l’ufficio avrebbe potuto gustare il suo caffè già fatto.
Per qualche giorno tutto bene. Certo, non era così comoda, ma il caffè non si freddava, e la macchina si accendeva nonostante ci fosse scritto dietro di non collegarla a nessun dispositivo temporizzato.
Probabilmente il rischio pratico di questa Frankenstein delle caffettiere era che si accendesse senza acqua e caffè dentro (i.e. una dimenticanza), e che scoppiasse o prendesse fuoco.
Ribadisco sempre e comunque, vi invito a NON riprodurre questo esperimento a casa.
Eppure a certo punto, nonostante gli scampati disastri, decidemmo di togliere la temporizzazione dalla ciabatta. Rimaneva semplicemente sempre spenta; noi l’accendevamo solo quando dovevamo fare il caffè.
Tempo dopo, fui ricoverato in ospedale: il perché lo trovate sparso lungo i post di questo blog.
Con me lontano da casa, mio padre si trovò solo di fronte alla “macchina”.
Ed essa, non si accendeva.
Caricava, pigiava. Niente.
Pigiava, niente.
Pigiava, niente.
Nel momento esatto in cui stava per buttarla nel secchio, in una delle sue azioni “ragionate e a lungo ponderate”, tirando il filo si accorse della ciabatta smart.
La tolse e collegò la caffetteria direttamente alla presa. E fece il caffè, o almeno credo.
Dato che questi fatti mi sono stati raccontati sul letto di un ospedale, e non ne ho la controprova. Tutte queste cose, mi strapparono un sorriso, in quei giorni di ricovero. Me lo strapparono anche se la mia caffettiera temporizzata artigianale non esisteva più.
Così alle volte penso, forse è meglio così…
Alle volte penso, vorrei ci fosse ancora…
Allora, che dite: non è forse questo…amore?
#hacking
Il "Colto" In Fallo
Sono un appasionato di scrittura e di programmazione/hacking. E sono anche un malato psichiatrico. Questo blog è un luogo di sfogo di quello che sono, e costruzione di quello che sarò. Dai un'occhiata in giro, ti piacerà!