La Pioggia
04.12.2022
Ed è in questa notte, di temporali antichissimi e antichissimi sogni, in cui la
luce va e viene e in cui i pochi uomini al freddo oggi sono marinai nella
tempesta: che veglio. E nel rumore suadente e profondo, che risuona negli
organi interni come il respiro della terra, il suono del tuono, preceduto
dalla luce fluorescente e plasmatica del fulmine: che attendo silente l'arrivo
della pioggia. Il latte del cielo. L'urina degli dei. Che come una madre
generosa, amorevole e indistinta, questa terra dispensa per tutti i bambini
che corrono all'asfalto o al brullo sterrato ad abbeverarsene, aprendo la
bocca e puntando la lingua al cielo. In un gioco che ancora edipico non è.
Esso è sconosciuto, è suadente. Esso è il richiamo della pioggia. Ed io, ch'è
notte, che sono grande, posso solo sperare in una coperta di troppo e una
tazza di latte. Il libro è sol comodino e lì ci rimane. Perché le notti che
piove son notti all'ascolto. Son notti che fa freddo, dove i sogni sono caldi.
Perché si confondono coi sogni d'altra gente. Dite pure sogni collettivi.
l'acqua mescola, mai divide. Come fa il petrolio o altri beni liquidi.
L'acqua ci fa uniti. Seppur distanti. Se si sapesse ascoltare la pioggia, si
saprebbero ascoltare anche un poco l’altrui. Perché la pioggia siamo tutti. La
pioggia è alluvione, morte; e fiume potabile, vita. E in questi fiumi si
lavano le dee. Ma non di notte, o almeno non nelle notti di pioggia. esse sono
notti a far silenzio. Esse sono notti che una parola è troppa, eppure tutto
parla. Sono notti in cui abbracciarsi ha un altro senso, più profondo. E si
è tutti più soli e più d'insieme. Perché non c'è cosa più bella, neanche
l'amore; non c'è cosa più simile all'amore, del profumo della pioggia quando
all'alba poi si fa il sereno.
iononquadro
Sono un appasionato di scrittura e di programmazione/hacking. E sono anche un malato psichiatrico. Questo blog è un luogo di sfogo di quello che sono, e costruzione di quello che sarò. Dai un'occhiata in giro, ti piacerà!