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Tristezza Mattutina

04.12.2022
Come al solito è il poco sonno e l'assenza di birra, forse le troppe sigarette e un cuore di traverso, che mi portano a drogarmi di queste righine nere su sfondo bianco, che poi è quello che scrivo. Un altra notte passata a vedere le finestre spengersi, altre accendersi dolci di immagini. Un vecchio che passa, una donna che rassetta. Qualcuno che prepara la colazione ancor prima che il sole faccia toc toc sulle sveglie e gli dica di suonare. Un'intera orchestra cittadina, una banda di quart'ordine a 8 bit che suona la sua non-sinfonia dalle sei alle otto del mattino. E la mia indifferente tristezza si acuisce durante queste ore. Il sole mi vuole male. La mia pelle mal lo sopporta e l'idea che sfavilla alla mia mente è la sua inutilità. Un po' come la mia. Che cazzo ti brilli a fare, un po' gli vorrei dire. Eppure c'è un mondo di campi da arare, di fiori e di piante, di ritmi circadiani da rispettare. E io che ho un solco sporco di fango nel cuore, fiori e piante appassiti nel passato, io che l'unico ritmo che ho è una birra al giorno e un paio di sigarette al risveglio, qualunque ora sia; beh, il sole non mi è più amico. Osservo la luna, che lascia la sua luce riflessa e che alza le maree. Mestrua le donne e invaghisce sia gli amanti che i tristi. Che poi sono solo amanti che hanno sbagliato obbiettivo. Come gli amanti d'altronde sono solo persone profondamente tristi. Emotivamente tristi. Forse si, l'unico senso del sole è quello di illuminare la luna. E i dormienti non lo sanno. Non lo sanno quanta tristezza si perdono. Quanta malinconia.
Mi piacciono i cieli plumbei inglesi. mi ricordano lo scappamento delle macchine, il grigio delle città industriali, i tumori, la spazzatura, la muffa. Dove non c'è mai il sole non si corre mai il rischio di essere felici. E se il sole viene a bussare alla mia finestra, io abbasso le tapparelle e lo guardo formare tutte quelle geometrie diaboliche per la mia camera. Credo potrei esserci crocifisso, fra quelle linee. E non provarne dolore. Non so quale direzione prenderà la mia vita. Eppure il sole non ha mai guidato i naviganti. I marinai per questo sono sempre tristi. Hanno a che fare con la luna e le stelle. La loro è un tristezza di bordo. Credo ce ne sia nelle stive delle navi a miliardi di chilogrammi. Avete mai visto una stanza vuota? Ma proprio vuota? Io ci vedo soppalchi di scatole di tristezza. Tutte slavate e appuntate. Non scade mai, per quanto ogni tempo ha la sua tristezza. E va presa a piccole dosi. Altrimenti si finisce come me.

iononquadro

Sono un appasionato di scrittura e di programmazione/hacking. E sono anche un malato psichiatrico. Questo blog è un luogo di sfogo di quello che sono, e costruzione di quello che sarò. Dai un'occhiata in giro, ti piacerà!

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