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L'orologio Della Morte

15.12.2022
Noi siamo come i rumori ovattati che rompono il silenzio. Li sento spesso la notte, qui, nella mia solitudine, anch'essa disattesa da un gatto sornione e anziano, e un cane che la vita ha fatto cieco. Hanno un'esistenza priva di sorpresa, il cibo e le rabbie, i guaiti, e le fusa quotidiane sono ormai parte della vita. Ciò che rimane sono le orme sui letti, come impronte sulla luna mai cancellate, e peli ovunque. È stata una di queste sere però, che un rumore forte e regolare, appunto, ha rotto la notte e il sonno di entrambi gli animali e, quindi, anche il mio.
Era un un martellare forte, come qualcuno che batte un chiodo. Certo, alle 2 di notte non era cosa. E comunque il suono sembrava proprio venire da qui dentro, da casa mia. Abitavo in una casa anonima, zeppa di libri e di vecchi oggetti. Mi riprometto sempre di frullarli al secchio, eppure sono un padrone misericordioso, tanto che alla fine non se ne fa niente.
Ritornando a noi, mi alzai e presi gli occhiali. Mi avviai nel corridoio stretto, certo di trovare in ladro o qualcuno di analogo a lui.
La stanza era vuota, e fui io il primo ad entrare. Il cane pauroso mi seguiva a ruota e il gatto guardava, silenzioso e aristocratico, fingendo disinteresse.
Il rumore era forte, e la ricerca si convogliava in un angolino del salotto.
Doveva essere il vicino Mauro, sempre indaffarato in cose di bricolage, dato che il suono proveniva dal muro, dietro un mobile vecchio.
Stavo per andare a suonare, quando mi convinsi a spostarlo. Non so nemmeno il reale motivo, ma fu una pista azzeccata: dietro al mobile, c'era un piccolo scarafaggio o coleottero nero. Batteva la testa sul muro, come a voler andare di là. Scoprii in seguito su uno dei libri che avrei dovuto buttare, che questa specie è chiamata Xestobium rufovillosum, e che per attirare il suo partner si mette a battere il capo contro i mobili delle case in campagna.
Viene anche chiamato "orologio della morte", perché in passato si pensava annunciasse il decesso di un caro.

Certo il giorno seguente incontrai Mauro, il vicino. Mi fece una serie di storie sulle mie attività notturne misteriose e rumorose. Era assai alterato, quando gli raccontai in gran segreto che avevo conosciuto una, e che lei…
Glielo dissi sottovoce, e lui non seppe cosa dire. Probabilmente stava immaginando a cosa si riferissero i rumori, a quale attività nello specifico.
E ogni volta che il mio coleottero, rompeva indisturbato il gran silenzio della notte, potevo sentire il palpabile imbarazzo di Mauro, dal muro di là dal mio.
Chissà se poi lo disse anche alla moglie, o si inventò una balla? Ma…
Non importa, gli uomini sono animali strani più dei coleotteri, alle volte.
Anzi, spesso.
E bisogna dunque averne gran pietà, ma anche grande meraviglia.

#racconti

iononquadro

Sono un appasionato di scrittura e di programmazione/hacking. E sono anche un malato psichiatrico. Questo blog è un luogo di sfogo di quello che sono, e costruzione di quello che sarò. Dai un'occhiata in giro, ti piacerà!

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