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Libri A Memoria D'Uomo: Frank Herbert

24.12.2022
Volendo parlare di una delle mie passioni proibite, dovremmo risalire forse sino alla seconda generazione indietro nella mia genealogia familiare.
Se vi capitasse infatti, di entrare nella camera di mio Zio, nella casa che fu dei suoi genitori, trovereste una serie di libri dalla copertina nera ed opacizzata dal tempo. I più vecchi di voi, potrebbero riconoscere in essi una vetusta collana pubblicata da Mondadori a partire dagli anni ‘50. Si tratta di Urania, che sin dal primo numero ha diffuso classici della fantascienza in tutta italia tramite piccoli libri tascabili ed economici. Quei libri appartenevano a mio nonno, un uomo speciale che io purtroppo non ho avuto modo di incontrare su questa terra. Ma anche mia madre, d’altronde, bazzicava i cine-forum in cui si proiettavano film di fantascienza, muti o in bianco e nero, e me ne raccontava sin da bambino.
Fu proprio così che da piccolo, dove i miei compagni si alimentavano di racconti delle loro madri, che potevano essere i più diversi certo, ma comunque di questa terra, io mi cibavo di racconti su cose d’altri mondi e universi: "Metropolis", "L’invasione Degli Ultracorpi", "Ultimatum Alla Terra" e un un film che mia madre chiamava “I Bambini Dagli Occhi Bianchi”. Queste le fascinazioni che mi venivano passate per quanto riguarda la fantascienza, e che poi in un’età più adulta ebbi modo di recuperare in streaming o in DVD.
Ma esse sono rimaste sopite, fino all’arrivo di una sorta di “chiamata”, se così possiamo provvisoriamente battezzarla.
In quel periodo avevo appena cominciato le mie prime esperienze da lettore e fra un libro trovato in una casa sempre ben fornita e l’altro, volevo fare i miei primi acquisti da lettore adulto.
Decisi per un libro di Dostoevskij, due di Philip K. Dick, e uno di Frank Herbert. Alla fine ne portai a casa solamente tre.
“L’Idiota” di Dostoesvkij riuscii a trovarlo su ordinazione, e anche per “Ma Gli Androidi Sognano Pecore Elettriche?” di Dick e “Oscuro Scrutare” del medesimo, fu proprio così.
La libraia indipendente da cui andai ad ordinarli mi assicurò e confermò che Dune, sarebbe arrivato in qualche settimana scarsa.
Attesi, anche molto attesi. E finiti i libri che stavo leggendo in quel periodo, prima di incominciare quelli di Philip K. Dick o qualcosa d’altro, mi recai in libreria.
Dune non era arrivato. Non arrivò mai.
Nonostante la libraia mi avesse detto che mi sarebbe arrivato un SMS, alla presenza del mio libro. Così Dune di Frank Herbert, continua a non arrivare fino ad oggi.
Che ogni volta che passo il dito su uno di quei libri di Dick, o addirittura di Dostoevskij, pur considerandoli enormi, e soprattutto al disopra di Herbert in quanto a scrittura, non posso non pensare a quel Dune, che mi fu sottratto dal fato. Certe volte ho paura di entrare persino in quella piccola libreria e di trovarlo esposto per altri, in una sorta di paranoia terribilmente possibile, ora che Dune è uscito anche al cinema.
Mi è capitato di entrare in contatto (per usare il gergo fantascientifico) con delle copie di Dune in vendita in altre grandi catene. Forse sono un po’ pazzo, sì, forse lo sono anche in questo, ma non posso comprarlo pensando che la mia copia lontana sia in viaggio per me, in qualche stamperia di un posto misterioso. Così non lo leggo, e probabilmente mai lo farò, pur essendo la fantascienza una mia grande passione.
Perché ad essere realisti, non arriverà mai quella copia. Forse non è neanche mai stata ordinata.
Ma sareste voi in grado, alla fine vi chiedo, di sopprimere uno sogno per questa fantomatica cosa che chiamiamo realtà?
Per una cosa che in fondo, nessuno ha mai visto?

#libri

iononquadro

Sono un appasionato di scrittura e di programmazione/hacking. E sono anche un malato psichiatrico. Questo blog è un luogo di sfogo di quello che sono, e costruzione di quello che sarò. Dai un'occhiata in giro, ti piacerà!

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