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Birretta Pre-Operatoria (Diario)

13.04.2023
A breve sarò operato. Sì, e lo dico senza intermezzi o termini alternativi. (E d’altronde, che senso avrebbe farlo?). Ciò che facciamo ha conseguenze. Forse ho cominciato questo diario proprio perché non ci credevo. E pensavo di poter dire e fare le più disparate cose e di essere scusato. Che fosse una cattiva educazione o una terribile morale, l’essere scusato più che una sensazione di impunità, mi ricorda la buffa rivincita nichilista contro la vita, che sempre e comunque recita, in fondo: io ti sono superiore. Io, vita guarda come ti sfido, ti insidio, e ti punisco. Perchè tu vita mi hai dato un settimo senso, quello che sente dolore. E per ciò sarai punita. Perchè non sei stata abbastanza attenta, a me. Eppure la vita ci ama… e ci ama chi c’è l’ha data, o con cui noi la identifichiamo, ovverosia spesse volte la madre. E nonostante io sbagli, ad usare questo plurale, mi sento di essere voce prima di tutto di loro, quei noi, che mi hanno abitato: Il punk, l'intellettuale, l’informatico, il musicista, il timido, l’anarchico (semplicemente per toccare la parte in superficie) che si sono largamente, ed evidentemente rotti il cazzo (palle comprese). Perché pensare di continuare a sbagliare e infliggere sul proprio corpo le peggiori atrocità, è la peggiore cosa che possiamo infliggere (e a nostra madre certo) ma anche e soprattutto a noi. Punire se stessi per punire gli altri è un gioco al rialzo che noi (io e i miei me) non possiamo permetterci. Ma che soprattutto non vogliamo. E relegare le nostre gioie e i nostri dolori ad altra gente: manco pò cazzo. Ma non perché gli voglia male o non mi dispiaccia se essi soffrono. Il fatto è che non posso dipendere da loro. Come non voglio delegare a loro la possibilità di decidere quello che mi piace o non mi piace, solo perché piace a loro, o mi fa pensare di non essere “abbandonabile”. Detesto, per esempio, essere un genio. Eppure il 90% delle mie abilità sono volte a dissiulare una reale e semplice mia “normalità”. Io ho ventisei anni cazzarola, e la cosa più intellettuale che il me intellettuale vuole fare, è spararsi una sega ai porno. D’altronde io non sono quello che le persone intorno a me vogliono io sia. Io sono me. E voglio sbagliare, sragionare, e cazzeggiare il 90% del tempo a disposizione, se lo desidero. Ho affinato le mie doti di scrittura per compiacere gli altri e non essere abbandonato da loro. Ma vai a vedere che io debba trovarvi anche in esse la possibilità di un così forbito vaffanculo come quello che leggete. Ci sarà tempo per scusarsi, è il momento di spezzare. di lasciami trasportare da desideri e da bisogni, più che da doveri. Ma proprio alla vigilia di un’operazione, direte voi? Quando uno si rilassa e (spaventanto) cerca pace? Io ora invece mi farei volentieri una birretta. E tra il friccicor croccante delle bolle nella bocca. Non è un rutto, è il manifesto; della mia anima che sboccia…
#diario

iononquadro

Sono un appasionato di scrittura e di programmazione/hacking. E sono anche un malato psichiatrico. Questo blog è un luogo di sfogo di quello che sono, e costruzione di quello che sarò. Dai un'occhiata in giro, ti piacerà!

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