1. Una giornata di pioggia
27.03.2025
Mi piace quando piove.
Non me ne vorrà l’estate,
non il sole. Le nebbie; le grandinate,
scuseranno che mi piace quando piove.
E scuseranno che con la scusa del dimenticare,
lascio l’ombrello nei negozi, nelle case.
Vado a piedi e mi bagno come i tetti delle chiese,
delle fabbriche in campagna o lungo il mare:
Così tempestate di persone, così distanti
dal mio umido sentire.
Scuseranno, loro, queste cose:
Che mi piace quando piove.
Che mi piace, rincasare.
Mettere su un brodo caldo di patate;
e un disco di vinile.
Ascoltare la pioggia che scende dalla grondaia,
sotto le lamiere, e lungo le scale marmoree;
mentre mi cambio la maglietta.
Mi avvicino alla finestra e guardo la gente stanca, che s’affretta,
che torna dal lavoro umida dentro le cerate o la pelliccia.
Io esco sul balcone, e m’appoggio… al ballatoio.
Tutto sembra un acquarello.
Vedo le luci che traballano, in una danza incerta,
su un waltzer senza fretta.
Quello di due amanti anziani, in una casa;
piedi nudi e la solita musica di tempi amati
che se li rigira.
Passi lenti, misurati,
sopra i cuori d’una vita.
Ecco, ora c’è un arcobaleno di colori, nei rigagnoli stradali.
Improvvisamente, la pioggia si interrompe.
Tutti guardano il Dio cielo, smettere… di battere
il tempo
delle cose.
La minestra scotta, l’ombrello a casa di mamma.
La gente che passeggia disinteressata.
L’umidità amazzonica.
In questa sacrestia isolata, la mia felicità è talmente irrisoriamente contagiosa.
Talmente come un’infreddatura,
o un’influenza estiva
trasmessa dall’abbraccio di chi ama,
che non posso fare a meno, di piangere almeno un poco:
Al pensiero, mesto e nero, che tra un po’, sarò guarito.
#poesia
alardo
Sono un appasionato di scrittura e di programmazione/hacking. E sono anche un malato psichiatrico. Questo blog è un luogo di sfogo di quello che sono, e costruzione di quello che sarò. Dai un'occhiata in giro, ti piacerà!