Lana e Tumori
04.12.2022
E stanotte ho sognato un tumore. Lento inesorabile, informe. Grande e piccolo,
come le stelle, viste dal balcone. In una notte di cieli stellati e profumo
d'autunno. Avvolti noi tutti dalla foschia luminosa delle nostre città
metropolitane. Le antenne svettano. Come croci sui tetti, vuote e senza scopo.
Alle volte immagino di farmici crocifiggere, in una fantasia macabra ma non
così priva di senso. E lì, crocifisso e impalato, attorniato da apostoli di
sfortuna, che avrebbero preferito starsene a casa a giocare alla Play o
che sò, verrò trafitto al costato, da una posata per torte alla frutta.
Ci sarà un cielo stellato mai visto, e pioverà l'inferno dal cielo. Una
pioggia sottile, caustica. Così dolce da da mettere i secchi alle finestre per
raccoglierne il succo e farci Cupcake. E la notte che avanza, e io sono
sveglio, mi mette un'allegra tristezza. Un umore grigio topo. Un umore peloso,
come le migliori coperte. Che lasciano quei pallini di lana che poi si
ritrovano nei posti più oscuri, quando le case si svuotano, perché muore
qualcuno. I pallini dei maglioni, che qualcuno si ostina a togliere, un po'
ossessivo, un po' elegante e a modo. La mia strada è costellata piena di
pallini. Di tumori, che poi sono i pallini dei maglioni della nostra vita.
Perché la notte è dolce. Ma che retrogusto amaro in bocca lascia al fare del
mattino. Quando le cose sono, e non potrebbero. La mia vita e una canzone,
nessuno l'ha mai scritta. Neppure io l'ho scritta. Neppure io la so.
Eppure canto, a notte, questa dolce dolce strofa. Eppure è già mattina, il
dolore l'ha mondata.
Il "Colto" In Fallo
Sono un appasionato di scrittura e di programmazione/hacking. E sono anche un malato psichiatrico. Questo blog è un luogo di sfogo di quello che sono, e costruzione di quello che sarò. Dai un'occhiata in giro, ti piacerà!